Novità e cosa c’è da sapere sul mondo dell’Osteopatia.

tunnel carpale osteopatia

Sindrome del tunnel carpale ed osteopatia

L’Osteopata può trattare il tunnel carpale, a meno che la sintomatologia non sia di grado estremamente elevato tale da richiedere l’intervento chirurgico.

Sono osteopata a Milano da alcuni anni e ho visitato molte persone che soffrono di disturbi agli arti superiori e più nello specifico ai polsi e alle mani; spesso viene indicata come possibile causa il tunnel carpale, ancor prima magari di effettuare un esame strumentale quale l’elettromiografia che possa indirizzare il medico alla corretta diagnosi.

 

 

Che cosa si intende per tunnel carpale?

La sindrome del tunnel carpale è un esempio di sindrome da compressione neurologica che si crea in seguito all’incarceramento del nervo mediano nel tunnel carpale, un tunnel osteo fibroso a livello del polso composto da alcune ossa del polso stesso e dal legamento trasverso del carpo.

Il nervo mediano è uno dei tre grandi nervi dell’arto superiore insieme al nervo radiale ed al nervo ulnare; fuoriesce dalla cervicale e può andare incontro a compressione in vari siti a livello di braccio e avambraccio, tra i più importanti: legamento di Struthers, muscolo pronatore rotondo ed appunto il tunnel carpale.

 

Quali sono le cause che portano alla sindrome del tunnel carpale?

Le cause possono consistere nella predisposizione anatomica che porta ad avere un tunnel stretto (nel tunnel carpale passano addirittura 9 tendini ed il nervo mediano), nella gravidanza (la ritenzione di liquidi riduce lo spazio necessario alle strutture tendinee per scorrere agevolmente), nei microtraumi ripetuti…

La compressione che viene a crearsi porta ad infiammazione (leggi il mio articolo su osteopata e infiammazione) del nervo ed alla sua irritazione, cui segue un’alterata funzione che sfocia nella classica sintomatologia neurologica, ovvero formicolio e dolore.

Che dolore provoca il tunnel carpale?

Ancor prima della sintomatologia dolorosa, il tunnel carpale può portare il paziente a soffrire di parestesie (formicolii) ai polpastrelli delle prime tre dita più metà del quarto dito, oltre che ad una perdita di forza di una parte della muscolatura della mano (eminenza tenar) con conseguente difficoltà nell’effettuare movimenti fini quali ad esempio lo svitare un tappo di una bottiglia.

Qualora la compressione fosse presente da un po’ tempo, allora il dolore può localizzarsi inizialmente al polso, alla mano e al primo, secondo, terzo dito e parte del quarto dito nella parte palmare ed addirittura la sintomatologia potrebbe risalire lungo l’arto superiore con dolore al all’avambraccio, braccio e spalla.

Si può curare il tunnel carpale con l’osteopatia?

L’osteopatia ad oggi risulta essere una delle terapie maggiormente utilizzate per la cura del tunnel carpale in quanto permette di migliorare lo scorrimento del nervo a livello di tutto l’arto superiore, sia con tecniche di rilascio miofasciale delle zone di incarceramento, sia con tecniche di stretching neurodinamico (stretching del nervo mediano).

 

Spesso, inoltre, alcuni pazienti ai quali viene fatta la diagnosi di tunnel carpale magari riescono ad avere un miglioramento della sintomatologia col trattamento di zone limitrofe quali la cervicale, la dorsale lo stretto toracico superiore (l’osteopata tratta la sindrome da stretto toracico? Lo sai che può essere correlata all’allattamento al seno?)

Come detto in precedenza, non devono però esserci gli estremi per l’intervento chirurgico; in quel caso sarebbe necessario, da parte del chirurgo, incidere il legamento trasverso del carpo per aumentare lo spazio a disposizione dei tendini nel tunnel e magari, poi, lavorare osteopaticamente la cicatrice e tutte le strutture annesse nel periodo post chirurgico. Infatti a volte i sintomi continuano a presentarsi anche dopo l’intervento in quanto la cicatrice, se non trattata, va a sua volta a limitare lo scorrimento del nervo mediano con le aderenze.

E’ la tua prima visita osteopatica? Non esitare a contattarmi!

Un buon osteopata a Milano?

Un bravo osteopata a Milano?

Hai un dolore che ti tormenta da qualche mese o addirittura da qualche anno e ti hanno consigliato l’osteopata, in modo tale da risolvere il tuo problema con la sola manipolazione e senza farmaci. Sei di Milano o di Segrate e non vuoi però affidarti al primo professionista o presunto tale che passa su internet ma…

Come si riconosce un bravo osteopata?

 

Internet può venirti incontro nella ricerca, ma a volte il fatto di ritrovarsi di fronte a troppe opzioni può portare ad una scelta errata ed in questo caso al non affidarsi ad un bravo osteopata che poi possa diventare di fiducia e seguirti nel corso del tempo quando ne avrai bisogno.

La cosa più difficile è districarsi nella rete e trovare il professionista giusto per te!

La prima cosa da fare è cercare il curriculum vitae (visita la pagina Curriculum Osteopata Milano per visionare le mie competenze) per approfondire il percorso di studi effettuato ed in quale scuola, perché non tutti i percorsi formativi sono uguali e non tutte le scuole di osteopatia sono uguali.
Un percorso formativo eccellente si basa su quanto avviene in ambito europeo e segue una direttiva CEN;  consta di 5 anni a tempo pieno per diplomati alle scuole superiori, oppure  di 5-6 a tempo parziale per professionisti sanitari quali medici e fisioterapisti (approfondisco l’argomento in questo interessante articolo: L’osteopata è un medico?). Invece una buona scuola è sicuramente presente sul territorio da tanti anni e ancora meglio se rilascia una laurea estera in osteopatia, normalmente in un paese riconosciuto come l’Inghilterra ma non solo.

Se viene rispettato questo presupposto di base sulla formazione è più probabile trovarsi di fronte ad un buon osteopata, ma la certezza assoluta ovviamente non esiste: quantomeno si vanno ad eliminare quegli pseudo professionisti che si spacciano per osteopati e che in realtà hanno fatto corsi di pochi giorni o simili.

Inoltre ci tengo a precisare che un buon osteopata può essere tale, ma può comunque non risolvere il tuo problema.

 E anzi, aggiungerei di diffidare da chi si propone come il curatore di tutti i problemi dei pazienti! Un buon osteopata è colui che non ha problemi nell’affermare un proprio fallimento in studio, perchè è normale così; risulta impossibile riuscire a far star bene tutti i clienti che passano sotto le nostre mani.

 

 

Osteopata Milano Segrate

 

Sei alla ricerca di un osteopata a Milano? Lo sapevi che pratico anche Osteopatia a Segrate?

Ti aspetto nel mio studio, sperando poi di diventare il tuo bravo osteopata di fiducia!

L'osteopata è un medico?

L’osteopata è un medico?

Una delle principali domande che mi pongono i pazienti in studio è se l’osteopata è un medico.
Tale domanda è dovuta principalmente al fatto che la professione non è regolamentata e ciò porta in confusione i pazienti stessi.

Ma quindi l’osteopata si può definire un medico?

L’osteopata non è un medico! Difatti un osteopata non può prescrivere né farmaci né tantomeno esami strumentali. A meno che un medico non decida di specializzarsi in osteopatia e quindi, in questo caso, saremo di fronte ad un medico osteopata.
Una domanda simile risulta essere “l’osteopata è un fisioterapista?” Anche in questo caso, la risposta è no! Ci sono però molti fisioterapisti – osteopati che spesso, dopo la laurea triennale in fisioterapia, decidono di approfondire le proprie conoscenze iscrivendosi ad un corso part time in osteopatia.l'osteopata è un dottore?

E allora…

L’osteopata chi è?

L’osteopata, ad oggi, è un professionista non sanitario che ha effettuato un percorso di studi o in Italia, dove l’osteopatia non è ancora riconosciuta come professione sanitaria, oppure normalmente presso alcuni paesi europei quali la Francia o extra UE come l’Inghilterra dove la professione è regolarmente riconosciuta e regolamentata dallo Stato.
Ad oggi, in Italia, esistono due tipologie di corsi per diventare osteopati:
– Corso a tempo pieno di 5 anni per diplomati alle scuole superiori
– Corso a tempo parziale di 5 anni per professionisti sanitari quali medici e fisioterapisti

E in Italia perché la professione non è regolamentata?

In realtà siamo nel bel mezzo del riconoscimento che è partito il 22 dicembre 2017 con la proposta di far diventare l’osteopatia una professione sanitaria a tutti gli effetti, con relativo percorso di laurea di 3 anni; se vuoi approfondire l’argomento ti consiglio di leggere quanto da me scritto in questo Osteopatia professione sanitaria.

Cerchi un Osteopata a Segrate? Sei interessato a trattamenti di osteopatia in gravidanza?

Contattami!

Qual è il migliore osteopata?

Quando si ricerca su internet un servizio si è soliti scrivere sul motore di ricerca (google, bing, …) il nome del servizio stesso preceduto dall’aggettivo “migliore”, con la speranza di soddisfare la nostra richiesta.

Inoltre si è soliti ricercare un determinato professionista nelle vicinanze, ad esempio se necessito di un osteopata a Milano scriverò sul motore di ricerca “migliore osteopata milano” piuttosto che “migliore osteopata segrate” qualora necessiti di un trattamento nella periferia est.

Ma google ci indicherà realmente l’osteopata migliore di tutti nelle vicinanze? La risposta è impossibile darla, anche perché quando si parla di osteopatia si parla di qualcosa di molto ma molto complesso e con molte sfumature.

Il sottoscritto lavorerà in un determinato modo, un collega in un altro!

Ma quindi qual è l’osteopata migliore?

Ebbene ci sarà un osteopata migliore per quanto riguarda il trattamento dei soggetti adulti, uno più preparato nella osteopatia per bambini, un osteopata con un approccio più viscerale…insomma ognuno avrà il suo osteopata “migliore”, che non sarà per forza quello del vicino di casa né di un parente!

Personalmente utilizzo più le tecniche strutturali che prevedono la manipolazione / mobilizzazione della colonna vertebrale e delle articolazioni in generale, ma mi piace effettuare anche trattamenti di osteopatia viscerale; e quest’ultima tipologia di tecniche va di pari passo con le manipolazioni del sistema fasciale.

Lo stesso principio è presente nell’anatomia umana: quando un osteopata “tratta” il rene non sta trattando direttamente il viscere, cosa impossibile, ma la zona di pertinenza di quel viscere ed in questo caso si andrà a trattare anche la fascia renale che avvolge il rene stesso e che avrà importanti connessioni con la colonna vertebrale nel passaggio dorso-lombare. Quindi trattare la zona viscerale vuol dire trattare indirettamente la colonna, e trattare la colonna può essere utile per risolvere problematiche viscerali!

Ci sono poi colleghi che definisco youtuber, in quanto postano sempre e solo video su tik tok, instagram, youtube ecc, che effettuano praticamente solo crack articolari, che sono tecniche che rientrano nell’ambito strutturale da me utilizzato e prima nominato.

Ma l’osteopata che si pubblicizza con questa modalità è per forza un bravo osteopata?

Sono sicuro di trovare un bravo osteopata a Milano solo perchè gli vedo fare delle tecniche particolari e molto appariscenti? Personalmente amo molto ed utilizzo spesso quel tipo di tecniche, ma non concepisco il fatto di effettuare solo quelle; anche perché ci sono pazienti che amano farsi “scrocchiare” il collo, la colonna lombare e le articolazioni in generale, c’è chi invece si fa manipolare tutto ma non la cervicale e c’è chi ha paura di tali tecniche.

E quindi mi adatto al paziente, cercando di effettuare un trattamento il meno invasivo possibile e, soprattutto, che porti dei benefici in termini di mobilità e di dolore.

E’ questo quello che deve fare il vostro “migliore” osteopata…adattarsi al paziente che ha sotto le proprie mani.

Qualora abbiate bisogno di un osteopata a Milano nei pressi di Piazzale Loreto, o a Segrate in provincia di Milano, chiamatemi per un consulto!  Sperando di diventare il vostro osteopata migliore!

osteopata menisco ammortizzatore

L’Osteopata e le lesioni al menisco

I menischi assomigliano a dei cuscinetti fibrocartilaginei interposti tra il femore e la tibia, le due ossa principali del ginocchio oltre al perone. Ogni ginocchio ne possiede due, uno mediale (interno) ed uno laterale (esterno), e svolgono un ruolo cruciale nella normale biomeccanica del ginocchio.

A cosa servono i menischi?

Con il termine biomeccanica si intende la meccanica applicata agli organismi viventi e, qualora prendessimo in considerazione il ginocchio, la teoria principale accomunata ai menischi è che funzionino come ammortizzatori andando quindi a ridurre lo stress ed il carico gravitazione a livello di tibia e femore.

I menischi sono strutture evolutivamente antiche cruciali per la congruenza articolare, la distribuzione del carico e la riduzione dello stress, oltre ad una serie di altre funzioni. Tuttavia, i menischi non sono ammortizzatori significativi, né nei tetrapodi in generale, né negli esseri umani.

L’osteopatia può essere utile in caso di problematiche ai menischi?

Sono Osteopata a Milano da alcuni anni e posso affermare che, svolgendo i menischi un ruolo chiave nella biomeccanica del ginocchio, si può lavorare sia con tecniche dirette sui menischi stessi che con mobilizzazioni articolari del ginocchio andando a migliorare la mobilità e lo scorrimento tra tibia e femore, in associazione ad un rilascio della muscolatura del polpaccio e degli hamstrings (muscoli posteriori della coscia).

Essendo poi il ginocchio l’articolazione di mezzo dell’arto inferiore, è possibile ridurne il sovraccarico posturale lavorando a distanza zone quali il piede, l’anca ed il bacino.

 

Menisco dolore rotto osteopata

 

Vi sono casi però in cui i menischi presentano delle lesioni importanti che richiedono l’intervento chirurgico da parte dell’ortopedico; in tal caso l’osteopata può essere utile nella fase post chirurgica.

Cosa dice la letteratura scientifica a riguardo?

Uno studio del 2021 ha esaminato quanto affermato in letteratura ed ha notato come l’evidenza di una funzione di assorbimento risulti essere dubbia.

Inoltre sono state esaminate prove evolutive e comparative per mostrare che (1) i menischi umani sono morfologicamente insignificanti rispetto alla maggior parte degli altri tetrapodi (vertebrati con quattro arti) e (2) lo “shock” durante la locomozione è raro, con gli esseri umani che si distinguono come uno dei pochi tetrapodi che sperimenta regolarmente alti livelli di shock durante la locomozione. Una funzione di assorbimento degli urti non spiega l’origine dei menischi, né i menischi umani sono specializzati in alcun modo nella funzione di assorbimento degli urti durante l’andatura umana.

Infine, tale studio mostra che (3) le proprietà materiali dei menischi sono decisamente poco adatte alla dissipazione di energia e che (4) le stime di assorbimento di energia da parte dei menischi, sulla base dei dati pubblicati, sono trascurabili.

Vuoi sapere quanto costa l’Osteopata? Visita il mio sito per avere le informazioni che cerchi!

Ti aspetto nelle mie sedi di Milano o Segrate!

 

REFERENZE

Gecelter, R., Ilyaguyeva, Y. and Thompson, N., 2021. The menisci are not shock absorbers: A biomechanical and comparative perspective. The Anatomical Record, 305(5), pp.1051-1064.

Trattamento manipolativo osteopatico dell’herpes zoster oftalmico/nevralgia posterpetica

L’herpes zoster (HZ) e l’herpes zoster oftalmico (HZO) sono il risultato della riattivazione del virus varicella-zoster (VZV) da una condizione dormiente. Sebbene i sintomi dell’HZ in genere scompaiano dopo alcune settimane, l’HZO e la nevralgia posterpetica (PHN) possono persistere almeno 90 giorni dopo la comparsa dell’eruzione cutanea HZ. Attualmente, non esiste un gold standard per una terapia modificante la malattia per la nevralgia posterpetica e l’attuale trattamento si concentra sull’intervento precoce e sulla gestione dei sintomi e delle complicanze dermatologiche.

Nel presente caso, un maschio caucasico di 74 anni ha inizialmente sviluppato un forte dolore all’occhio destro e mal di testa. Gli è stato diagnosticato un HZO e trattato con aciclovir, ma in seguito ha sviluppato gonfiore sull’occhio destro ed eruzione cutanea sul lato destro della fronte e del viso. Si è presentato in studio dopo che la manifestazione acuta dell’infezione è scomparsa, ma il mal di testa e l’ipersensibilità del cuoio capelluto sono persistiti e sono aumentati. Il trattamento manipolativo osteopatico (OMT) includeva l’inibizione, il rilascio miofasciale, la tensione legamentosa bilanciata e il rilascio posizionale facilitato. In una settimana, il paziente ha riportato una riduzione del dolore da 10/10 a 2/10. Due settimane dopo, ha riferito la completa risoluzione dei suoi sintomi iniziali. Esiste un numero limitato di casi che illustrano il beneficio dell’OMT (osteopata segrate) nella diminuzione del dolore e dei sintomi associati in diversi tipi di nevralgie. L’OMT (osteopata milano) assicura il ripristino della normale struttura anatomica e della funzione associata correggendo la disfunzione somatica, la normalizzazione dell’irrorazione sanguigna, il tono muscolare e il drenaggio linfatico, fornendo quindi sollievo dal dolore. Una migliore documentazione dei casi clinici e una maggiore ricerca in quest’area gioverebbero notevolmente alla comunità medica. Il presente caso dimostra il successo del trattamento della PHN con OMT. L’OMT può essere utilizzato con successo come terapia aggiuntiva nei casi di HZ e PHN.

 

REFERENZE

 

Volokitin M. et al, Osteopathic Manipulative Treatment of Herpes Zoster Ophthalmicus/Postherpetic Neuralgia. 2021

L'osteopata può aiutare nei dolori post parto?

L’osteopatia può essere utile nella gestione del dolore in gravidanza e nel post partum?

La nascita del proprio figlio è la cosa più bella che possa capitare ad una donna, ma il precorso da affrontare risulta essere lungo 9 mesi e più o meno tortuoso! Chiunque avrà sentito una donna parlare della propria gravidanza; la cosa bella è che ogni racconto è a sé!
Vi sono donne che hanno sofferto maggiormente nel primo trimestre per problemi legati a nausea e vomito, oppure donne che passano indenni il primo trimestre e cominciano a soffrire nel secondo e/o terzo trimestre di dolori soprattutto in zona lombare in seguito ai cambiamenti posturali che si instaurano nel corpo della donna stessa.

L'osteopata può aiutare nei dolori post parto?

Vi sono infine donne che vivono la gravidanza senza grossi problemi, ma che poi cominciano a soffrire di dolori post partum, quindi nei mesi successivi alla nascita del figlio.

Essendo la gravidanza un periodo molto particolare in cui non si possono prendere tendenzialmente farmaci se non il paracetamolo e poco più (FANS: farmaci antiinfiammatori non steoridei), allora, in caso di dolore o anche solo a scopo preventivo, è bene indirizzarsi verso terapie che non prevedano per l’appunto l’utilizzo di farmaci. Una di queste risulta essere sicuramente l’osteopatia per le donne in gravidanza!

L’osteopatia riduce il dolore della gravidanza e nel post parto?

Negli ultimi anni sono stati effettuati molti studi scientifici a riguardo ed i risultati ottenuti sono a favore dell’utilizzo del trattamento manipolativo osteopatico su donne in gravidanza e nel post parto.

Ma vediamo un po’ più nello specifico perché è utile ricorrere all’osteopata!

Durante il parto naturale, la struttura ossea del bacino, in relazione all’aumentata lassità legamentosa, rendono le donne particolarmente soggette a disfunzioni (“malposizionamenti”) delle articolazioni sacroiliache, le quali possono causare grave disagio. Altri fattori predisponenti al dolore, non solo lombare, ma anche viscerale e /o vaginale, possono essere in generale i cambiamenti posturali, lo stress emotivo, con conseguente iper irritabilità dei muscoli.

Le zone maggiormente sotto stress a livello della colonna vertebrale risultano essere i cosiddetti passaggi di curva, ovvero la zona cervicale alta (può portare a mal di testa e giramenti di testa), passaggio cervico-dorsale (è una zona che se lavora male può portare in sovraccarico il tratto cervicale in toto), il passaggio dorso-lombare (fondamentale per la respirazione in quanto vi si attacca il diaframma) ed il passaggio lombo-sacrale (conosciuto, oltre che in gravidanza, per la presenza di ernie e/o protrusioni discali).

Quali tecniche utilizza un osteopata in gravidanza?

 

In osteopatia esistono molte tecniche in grado di mobilizzare dolcemente i passaggi di curva, quindi senza l’utilizzo di tecniche ad alta velocità che in questo contesto potrebbero non essere indicate (a tal proposito leggi il mio articolo sul perché l’osteopata scrocchia le ossa), rilassare i muscoli contratti ed i tessuti, alleviare il dolore articolare e alleviare i sovraccarichi legamentosi, riducendo così il dolore.

Il trattamento manipolativo osteopatico (OMT) coinvolge tipicamente una gamma importante di tecniche manuali, che possono includere lo stretching dei tessuti molli, la manipolazione spinale, le tecniche isometriche ad “energia muscolare” e le tecniche viscerali.
Il trattamento è caratterizzato da un approccio olistico al paziente che include anche consigli sullo stile di vita, oltre ad esercizi mirati (puoi consultare sul mio sito degli esercizi di osteopatia per la colonna lombare o per la colonna cervicale)

Gli studi più recenti in letteratura riportano quindi un parere favorevole all’utilizzo dell’osteopatia nelle donne in gravidanza e nel post partum, proprio per gli effetti sopra citati, in concomitanza alle terapie convenzionali quali impacchi freddi soprattutto per la zona perineale, il caldo per facilitare il rilassamento muscolare, l’utilizzo di oppiodi (soprattutto nel post parto) per ridurre il dolore ed i FANS stessi.

Sono a disposizione in caso di dubbi o perplessità per affrontare con la dovutà sensibilità questo importante argomento.

Trovi i miei riferimenti nella pagina Studio Osteopata Milano e Segrate.

REFERENZE

Franke, H., Franke, J., Belz, S. and Fryer, G., 2017. Osteopathic manipulative treatment for low back and pelvic girdle pain during and after pregnancy: A systematic review and meta-analysis. Journal of Bodywork and Movement Therapies, 21(4), pp.752-762.

Hastings, V., McCallister, A., Curtis, S., Valant, R. and Yao, S., 2016. Efficacy of Osteopathic Manipulative Treatment for Management of Postpartum Pain. Journal of Osteopathic Medicine, 116(8), pp.502-509.

 

 

 

 

Osteopatia (terapia manuale) e possibili effetti sul sistema immunitario

Sebbene la pandemia di COVID-19 influisca principalmente sulla funzione respiratoria, studi epidemiologici mostrano che possono essere colpiti più sistemi. Le gravi complicanze dell’infezione da SARS-CoV-2 sembrano essere indotte da una disregolazione infiammatoria (“tempesta di citochine”), che può anche indurre un’immunodepressione. Diversi studi evidenziano gli effetti benefici della medicina osteopatica (osteopata redecesio) sull’infiammazione e sulla regolazione immunitaria.

 

 

Un’attenta revisione della letteratura basata sull’evidenza porta in primo piano miglioramenti significativi del trattamento manipolativo osteopatico (OMT) (osteopata milano) in aggiunta alle cure convenzionali.

Evidenze biologiche e cliniche mostrano i suoi benefici contro diverse patologie con sintomi analoghi a quelli del COVID-19. Ciò è particolarmente vero per la polmonite, con una sostanziale diminuzione della necessità di un supporto di ventilazione meccanica, un accorciamento della durata della degenza ospedaliera e un tasso di mortalità significativamente più basso. Poiché è stato dimostrato che l’OMT modifica in modo significativo il profilo immunologico di alcune citochine e leucociti circolanti, potrebbe anche rivelarsi utile per la prevenzione nei pazienti non infetti. Questo, stimolando il sistema immunitario e riducendo gli effetti dannosi di precedenti comorbidità, come fibrosi e deregolazione infiammatoria locale.

L’OMT può migliorare le condizioni dei pazienti infetti diminuendo i sintomi e aumentando l’efficienza delle cure convenzionali. L’OMT potrebbe anche avvantaggiare i pazienti sopravvissuti riducendo le conseguenze a lungo termine dell’infezione e migliorando la loro qualità di vita durante la convalescenza. Infine, gli studi futuri dovrebbero portare a dimostrare un impatto positivo dell’OMT sulle sequele tissutali post-infezione (fibrosi, stress ossidativo…), che potrebbero prevenire l’instaurarsi di condizioni croniche.

 

REFERENZE

 

Marin, T., Maxel, X., Robin, A. and Stubbe, L., 2021. Evidence-based assessment of potential therapeutic effects of adjunct osteopathic medicine for multidisciplinary care of acute and convalescent COVID-19 patients. EXPLORE, 17(2), pp.141-147.

osteopatia manipolazione lingua

Lingua e Osteopatia

La lingua è un organo con molteplici funzioni, dalla suzione alla fonazione, dalla deglutizione al controllo e all’equilibrio posturale. Una posizione o meccanica scorretta della lingua può causare problemi di suzione nel neonato o deglutizione atipica nell’adulto, con ripercussioni sulla posizione della testa e del collo, fino ad influenzare la postura eretta ed altri problemi. Le disfunzioni della lingua sono abbastanza frequenti (10-15%) nella popolazione. Per il terapista manuale, questa frequenza indica da uno a due soggetti ogni 30 pazienti.
Sono stati proposti esercizi per migliorare il tono e la forza dei muscoli della deglutizione, ma i risultati non sono così chiari in letteratura. Lo scopo di questo studio è descrivere e fornire una tecnica di normalizzazione dei muscoli della lingua che aiuti il ​​terapista manuale nel trattamento dei problemi ad essa correlati.

La tecnica può essere eseguita anche in posizione seduta, nel caso in cui il paziente non sia in grado di assumere una posizione supina.

Dopo la tecnica il paziente migliora la deglutizione non andando a compensare durante la stessa con un movimento di estensione della testa e riducendo in maniera importante il sovraccarico a livello cervicale.

La semplicità di esecuzione e di applicazione della tecnica la rende un possibile ed immediato strumento terapeutico in ambito clinico.

 

Osteopatia: un grande aiuto per i giocatori di padel

Il padel va di moda ed hai deciso anche tu di provare a praticare questo sport, ma ti sei reso conto di soffrire di qualche dolorino alla schiena durante o dopo la partita oppure di percepire un senso di pesantezza e poca mobilità a livello di anche e bacino? Tutto ciò non ti permette di esprimerti sul campo da gioco come vorresti e ti piacerebbe migliorare la qualità delle tue giocate e di evitare di avere dolore? Se si sei nel posto giusto! Infatti nel mio studio di Osteopata a Milano e Segrate mi capita sempre più spesso di trattare persone che giocano a padel! L’osteopatia può essere di grande aiuto per i giocatori di padel!

Prima di capire come l’osteopata possa aiutarti nel raggiungere i tuoi obiettivi facciamo un po’ di chiarezza sul padel.

Che cos’è il padel?

Il padel, versione alternativa del paddle nato a New York,  è uno sport che si gioca in doppio con due atleti per squadra. Vi sono delle somiglianze con il tennis, quali il  campo diviso in due parti da una rete, ma a differenza di esso, i quattro lati del terreno sono delimitati da pareti trasparenti che fanno parte dell’area di gioco e sulle quali la pallina può rimbalzare.

La palla, dopo aver toccato terra, può rimbalzare sulla parete avversaria restando ancora giocabile fino a che non cada definitivamente.

Altra differenza col tennis è che il servizio non avviene dall’alto, ma dal basso dopo un primo rimbalzo della palla al quale segue il colpo con la racchetta, chiamata “pala”.

 

Osteopatia: un grande aiuto per i giocatori di padel

Il sistema di assegnazione dei set, dei game e dei punti è uguale a quello del tennis.

Questo gioco ha preso molto piede nell’ultimo periodo ed infatti si possono notare numerose strutture che permettono lo svolgimento di tale sport, sia a Milano (padel Milano – #padelmilano) sia a Segrate (padel Segrate – #padelsegrate). Addirittura il noto calciatore del Milan, Zlatan Ibrahimovic, ha aperto proprio a Segrate il suo Padel Zenter.

Gli infortuni nel padel

Il rovescio della medaglia sono ovviamente gli infortuni ; ma vediamo più nello specifico cosa può accadere: sono stati riscontrati rotture e/o lesioni del tendine di achille, lesioni muscolari (ne esistono di vari tipi, in ordine di gravità troviamo strappo, stiramento, elongazione, contrattura) soprattutto a livello del polpaccio.

Un’altra struttura molto sollecitata risulta essere il ginocchio in quanto viene stressato dalle molteplici rotazioni, con possibili conseguenze quali le lesioni del legamento crociato anteriore, e perché no, dei menischi. Sono le donne a soffrirne di più avendo le ginocchia più in atteggiate più in valgo.

I cambi di direzione repentini inoltre portano anche a varie distorsioni di caviglia (approfondisci l’argomento leggendo il mio articolo su distorsione di caviglia ed i benefici dell’osteopatia!), dolori alla schiena ed alla cervicale.

Essendo poi uno sport in cui si fa uso di una racchetta, è molto probabile avere delle problematiche a livello degli arti superiori, più nello specifico a livello del gomito dove si incappa maggiormente in tendiniti (gomito del tennista – epicondilite e/o gomito del golfista – epitrocleite. Vedi anche osteopata cura gomito), ma anche a livello di spalla dove possono andare in sofferenza i muscoli della cuffia dei rotatori, ma non solo.

L’utilizzo di una buona racchetta può ridurre le sollecitazioni agli arti superiori. Tra le più rinomate troviamo sicuramente:

  • Adidas metalbone carbon
  • Siux electra st2
  • Head speed pro x
  • Wilson bela pro v2

Infine bisogna anche tenere a mente lo spazio di gioco ristretto che può portare a possibili traumi da contatto.

Alcune delle tematiche trattate fin qui fanno capo all’ortopedico, ma qualora non vi sia una lesione allora è qui che l’osteopata può entrare in gioco.

L’osteopatia può essere d’aiuto per i giocatori di padel?

Il grosso lavoro dell’osteopata risiede nella prevenzione degli infortuni andando a migliorare la condizione dell’atleta, che spesso poi atleta non è, bensi è uno sportivo improvvisato che gioca a padel con gli amici. Oltre a lavorare sulle tendiniti prima descritte, l’osteopata lavorerà le distorsioni di caviglia (qualora non vi sia una frattura) e cercherà di ridurre le tensioni e le disfunzioni di mobilità presenti nel corpo; il tutto a 360 gradi, perché l’osteopata non tratta solo la zona del sintomo, ma più in generale il corpo come entità a sé, riducendo le tempistiche di guarigione dall’infortunio.