Distorsione alla caviglia? I benefici dell’osteopatia

Sei solito fare sport, come ad esempio la partitella di calcetto settimanale con gli amici piuttosto che la sfida a padel, ed hai subito una distorsione alla caviglia? Lo sai che puoi ottenere dei grandi benefici con l’osteopatia?

Come dici? Non sei a conoscenza di quanto un ciclo di manipolazioni osteopatiche possa essere fondamentale per ripristinare un corretto drenaggio ad una buona mobilità articolare?

In questo articolo intendo illustrarti per filo e per segno cosa accade alla caviglia in seguito a distorsione e come l’osteopata possa fare al caso tuo!

Cos’è la distorsione di caviglia?

Con distorsione di caviglia si intende un trauma acuto che nella maggior parte delle volte avviene in inversione, ovvero la classica “storta” alla caviglia con la punta del piede che va verso l’interno e dolore nella parte laterale-posteriore del piede sotto al malleolo esterno.

Ovviamente questa non è l’unica modalità, in quanto possono avvenire anche delle distorsioni in maniera esattamente opposta in eversione in cui il piede va verso l’esterno.

Oggi, però ci focalizzeremo sulla distorsione di caviglia in inversione poiché rappresenta circa l’85% dei casi di distorsione.

Tale meccanismo traumatico comporta due grossi stress a livello del piede posteriore (retropiede): nella parte esterna si verificherà una trazione del comparto legamentoso e capsulare della caviglia, con interessamento nella maggioranza dei casi del legamento peroneo astragalico anteriore che può andare incontro addirittura a rottura / sfilacciamento; qualora il legamento risultasse più forte, sarebbe invece possibile una frattura del malleolo esterno come nel distacco parcellare del malleolo peroneale.

Nella parte interna del piede, anche se meno raramente, può verificarsi una compressione dell’articolazione sottoastragalica composta da calcagno ed astragalo con dolore locale al di sotto del malleolo mediale tibiale.

Sport con repentini e continui cambi di direzione quali il calcetto, il basket, il tennis o il padel sono tra i maggiori responsabili di distorsione alla caviglia (vuoi scoprire i benefici dell’osteopatia nei giocatori di padel? Leggi il mio articolo su osteopatia e padel!)

Quali sono i segni e i sintomi di una distorsione di caviglia?

Avremo probabilmente molto dolore nelle aree sopra elencate, in associazione ad un gonfiore principalmente nella parte esterna, questo perché si viene a creare un’importante infiammazione locale con accumulo di liquidi che a loro volta possono mantenere il dolore andando a stressare la componente della capsula laterale.

Il dolore porterà poi la persona ad appoggiare male il piede con possibile coinvolgimento di strutture a distanza quali gli art inferiori, bacino colonna lombare e, perché no, anche cervicale

Cosa fare in caso di distorsione di caviglia?

E’ bene precisare come possano esservi vari gradi di distorsione e per la precisione 3, dal meno grave al più grave, ed ovviamente l’osteopata non sarà la figura di riferimento in quei casi in cui si siano verificate lesioni ossee quali fratture o lesioni importanti capsulo-legamentose per le quali è richiesto l’utilizzo del gesso o un intervento chirurgico.

In tutti gli altri casi, invece, è di fondamentale importanza farsi trattare il prima possibile per recuperare più velocemente.

 

In associazione all’osteopatia, soprattutto nelle prime 24-48 ore, è bene seguire il protocollo RICE:

I benefici dell’osteopatia in caso di distorsione di caviglia

Il trattamento osteopatico mirato ad una distorsione di caviglia si pone tendenzialmente due scopi:

  • Ridurre l’edema (il gonfiore dovuto al ristagno dei liquidi)
  • Ripristinare la mobilità articolare corretta

Come fa l’osteopata a fare ciò? Verranno utilizzate delle tecniche di drenaggio sia locale che in periferia (cavo popliteo del ginocchio, inguine, diaframma…) per permettere al corpo di ridurre spontaneamente la presenza di liquido che non fa altro che mantenere l’infiammazione costante.

Quindi verrà mobilizzato il piede nelle zone articolari che avranno subito una riduzione di mobilità, oltre ad una verifica funzionale sia di ginocchia che di anche, il tutto in  associazione ad un lavoro fasciale su tutto l’arto inferiore, soprattutto nella zona gonfia, e ad un lavoro di bilanciamento quantomeno del bacino.

 

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