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Sollievo dal dolore e dalla rigidità con l’osteopatia!

Soffri di dolore conseguente a rigidità muscolare e articolare e pensi che l’osteopatia possa farti tirare un sospiro di sollievo? Se si sei nel posto giusto!

Il dolore e la rigidità possono influenzare negativamente la qualità della vita di una persona, limitandone le attività quotidiane, anche quelle più comuni.

Sicuramente esistono vari approcci per la gestione di queste problematiche, ma uno dei metodi che sta guadagnando sempre più popolarità è il trattamento osteopatico. In questo articolo cercheremo di capire come l’osteopatia possa offrire un sollievo efficace e naturale dal dolore e dalla rigidità muscolare e articolare.

Dolore e rigidità muscolare e articolare: i vantaggi dell'osteopatia

Cosa è l’osteopatia?

L’osteopatia è una forma di medicina alternativa che si concentra sulla salute generale del corpo ed attua un approccio non sintomatico, bensì basato sulle vere cause scatenanti. Si basa sulla premessa che il sistema muscoloscheletrico, il sistema nervoso e il sistema circolatorio sono tutti interconnessi e che la corretta mobilità delle ossa, dei muscoli e delle articolazioni sono essenziali per il benessere complessivo. Gli osteopati utilizzano una vasta gamma di tecniche manuali, come le tecniche articolatorie a livello delle articolazioni, la mobilizzazione dei tessuti molli (muscoli) e il rilascio miofasciale, per ripristinare l’equilibrio e la stabilità nel corpo.

Benefici dell’osteopatia nel sollievo dal dolore e dalla rigidità muscolare o articolare: un rimedio naturale

 

Riduzione del dolore

L’osteopatia ha lo scopo di trovare, e quindi trattare la causa sottostante del dolore piuttosto che limitarsi ad un lavoro che prenda in considerazione solo il sintomo. Gli osteopati prendono in considerazione l’intero corpo e valutano la postura, la mobilità articolare e la funzionalità muscolare per identificare le varie aree interconnesse che possono portare al dolore. Attraverso tecniche di manipolazione specifiche, possono aiutare a ridurre il dolore e a ripristinare il corretto funzionamento delle strutture coinvolte. Ti sei mai chiesto se il dolore possa essere legato alla qualità del sonno? Leggi il mio articolo su associazione tra sonno e dolore cronico spinale!

Miglioramento della mobilità

La rigidità muscolare o articolare può limitare il range di movimento e compromettere la flessibilità. L’osteopatia può aiutare a migliorare la mobilità articolare e la flessibilità muscolare attraverso la manipolazione delle articolazioni, la mobilizzazione dei tessuti molli e il rilascio miofasciale (per approfondire l’argomento ti consiglio di leggere il mio articolo su osteopatia e rigidità mattutina!). Ciò consente al corpo di muoversi più liberamente e riduce la sensazione di rigidità.

Prevenzione delle recidive

Uno degli obiettivi dell’osteopatia è quello di prevenire future recidive di dolore o rigidità muscolare o articolare. Gli osteopati lavorano sul sistema muscoloscheletrico nel suo insieme, valutando e trattando anche le aree che potrebbero non causare ancora sintomi evidenti. Ciò aiuta a prevenire il ripetersi dei problemi e a mantenere un corretto equilibrio nel corpo.

Approccio naturale e non invasivo

Una delle caratteristiche distintive dell’osteopatia è il suo approccio naturale e non invasivo al sollievo dal dolore e alla gestione delle condizioni muscolari e articolari. Non richiede farmaci o chirurgia, ma si basa sulla capacità innata del corpo di guarire sè stesso in seguito a degli input mirati che favoriscono questo. Questo rende l’osteopatia una scelta sicura e priva di effetti collaterali per molte persone.

Conclusioni

Il trattamento osteopatico offre una soluzione naturale e efficace per il sollievo dal dolore e dalla rigidità muscolare o articolare. Questo approccio olistico non solo allevia i sintomi, ma il suo scopo principale è la prevenzione delle recidive con conseguente miglioramento della qualità della vita. Che si tratti di dolore cronico o acuto, il trattamento osteopatico è una valida soluzione naturale per il ripristino della corretta funzionalità meccanica del corpo in toto che ti consentirà di muoverti senza dolore o rigidità.

Se vuoi trovare sollievo dal dolore e dalla rigidità con l’osteopatia contattami, sarò lieto di aiutarti!

 

Non sai come cercare un bravo osteopata? Leggi il mio articolo su un bravo osteopata a milano per capire cosa ricercare su internet!

Osteopatia e diaframma per la respirazione e non solo

Il diaframma è un muscolo fondamentale per la respirazione e non solo, in quanto svolge un ruolo cruciale nell’equilibrio e nel benessere del nostro corpo che sono aree di pertinenza anche dell’osteopatia! Nell’ambito dell’osteopatia, il trattamento del diaframma può portare numerosi benefici non solo a livello respiratorio, ma anche a livello posturale, del sistema nervoso autonomo e del sistema gastrointestinale.

Anatomia e funzione del diaframma

Il diaframma, il principale muscolo respiratorio, è situato tra la cavità toracica e quella addominale. Assumendo la forma di una cupola, il diaframma si estende dalla colonna vertebrale fino alla parte inferiore delle costole. Durante la respirazione, il diaframma si contrae e si rilassa per facilitare il movimento dell’aria nei polmoni.

Durante l’inspirazione, il diaframma si contrae e si abbassa, espandendo la cavità toracica e permettendo all’aria di entrare nei polmoni. Durante l’espirazione, il diaframma si rilassa e si alza, comprimendo i polmoni e consentendo all’aria di essere espulsa. Questo movimento del diaframma è essenziale per una respirazione efficace e profonda.

Diaframma: respirazione e non solo

Il diaframma e la postura

Oltre alla sua funzione respiratoria, il diaframma è strettamente legato alla postura del corpo. Il diaframma riceve l’innervazione tramite il nervo frenico a partenza dalla cervicale (C3-C5) ed ha importanti connessioni con la parte alta della colonna lombare, ovvero il passaggio di curva  dorso-lombare. La sua corretta funzionalità è influenzata dal movimento della colonna vertebrale e al contrario un diaframma sano e in equilibrio contribuisce a mantenere una postura corretta e stabile e a non sovraccaricare nè il passaggio dorso-lombare nè il tratto cervicale.

Il diaframma e il sistema gastrointestinale

La mobilità del diaframma è fondamentale anche per il corretto funzionamento del sistema gastrointestinale. Una disfunzione del diaframma può influire sulla mobilità dell’esofago e dello stomaco, portando a disturbi come l’ernia iatale (non sai come l’osteopatia possa essere d’aiuto? Leggi il mio articolo su reflusso gastroesofageo e osteopatia!) o la sindrome del colon irritabile. Il movimento diaframmatico aiuta a favorire il corretto flusso degli alimenti attraverso il tratto gastrointestinale e a prevenire problemi di digestione.

Il diaframma e il sistema nervoso autonomo

Il diaframma è strettamente collegato al sistema nervoso autonomo, che regola molte funzioni vitali del nostro corpo, come la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e la respirazione. Infatti tale legame  è dovuto all’azione diretta che il diaframma ha sul nervo vago, decimo nervo cranico che gestisce gran parte della componente parasimpatica del corpo. Un diaframma in tensione può influire negativamente sul sistema nervoso autonomo, aumentando lo stress e l’ansia. Al contrario, un diaframma rilassato può contribuire a un senso di calma e benessere generale.

Osteopatia e diaframma

L’osteopatia considera il diaframma un elemento chiave per il ripristino e il mantenimento del benessere generale del corpo. Attraverso varie tecniche manuali, l’osteopata può lavorare sul diaframma per ripristinarne l’equilibrio e la mobilità, oltre ad effettuare delle tecniche sul torace e sui visceri (non sai come l’osteopata possa approcciare i visceri? Approfondisci l’argomento con questo mio articolo sull’osteopatia viscerale e benessere!) Questo può comportare numerosi benefici, come il miglioramento della funzione respiratoria, il sollievo dal dolore lombare o cervicale e il miglioramento della digestione.

Osteopatia e diaframma per la respirazione e non solo

Studio scientifico sull’efficacia del trattamento osteopatico del diaframma

Uno studio scientifico condotto da ricercatori italiani nel 2019 ha esaminato l’efficacia del trattamento osteopatico applicato al diaframma. Lo studio ha coinvolto 70 pazienti suddivisi in gruppi e sottoposti a trattamento osteopatico, trattamento placebo ed un gruppo di controllo senza trattamento. Attraverso l’uso di ecografie, è stato valutato il movimento diaframmatico prima e dopo il trattamento.

I risultati dello studio hanno mostrato un miglioramento netto e significativo del movimento diaframmatico solo nel gruppo sottoposto a trattamento osteopatico, mentre i pazienti sottoposti a placebo o a nessun trattamento non hanno invece registrato cambiamenti significativi. Questo studio scientifico conferma l’efficacia del trattamento osteopatico del diaframma nel ripristinare una corretta funzionalità e mobilità.

 

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Trattare le cicatrici con l’osteopatia

Trattare le cicatrici con l’osteopatia è una tra le mansioni che svolgo più di quanto si possa immaginare nel mio studio di osteopata a Milano!

Questo perché le cicatrici possono avere grande importanza sia nell’insorgenza di alcuni dolori muscolo-scheletrici, come ad esempio la lombalgia, sia nell’alterazione della corretta mobilità degli organi adiacenti!

Se segui il mio blog avrai sicuramente già letto il mio articolo in cui parlo di osteopatia viscerale e di organi, altrimenti ti consiglio di leggerlo!

Cosa sono le cicatrici?

La guarigione delle ferite rappresenta la capacità del nostro organismo di riparare un tessuto leso.

Essa può aver luogo per:

-rigenerazione

-sostituzione (formazione della cicatrice)

Se il tessuto danneggiato non è in grado di rigenerarsi o se le strutture di supporto del tessuto sono gravemente danneggiate, la riparazione si verifica attraverso la deposizione di tessuto connettivo (fibroso), un processo che termina con la formazione della cicatrice.

Trattare le cicatrici con l’osteopatia

Quali problemi possono causare le cicatrici?

Tra le conseguenze più frequenti che una cicatrice chirurgica possa portare troviamo la formazione delle aderenze cicatriziali, in cui i vari piani tissutali fanno fatica a scorrere tra di loro.

Queste aderenze non sono altro che fasci di nuovo tessuto fibroso che possono unire in maniera non corretta sia due parti distinte di uno stesso organo sia zone tissutali distinte seppur vicine.

Ciò può comportare, come accennato nell’introduzione, a delle problematiche prettamente viscerali dovute ad una minor mobilità dell’organo, sia a delle conseguenze proprio sulla struttura del corpo quali muscoli, tendini, legamenti come ad esempio rigidità, dolori, ridotta flessibilità.

Trattare le cicatrici: cosa può fare l’osteopatia?

L’osteopatia può sicuramente essere utile in caso di cicatrice proprio perchè va a migliorare sia l’elasticità della cicatrice stessa che la funzionalità della zona interessata.

Il trattamento risulta essere maggiormente di tipo fasciale proprio sulla cicatrice (lo sapevi che spesso il paziente, durante la manipolazione, riferisce una sorta di formicolio/prurito nella zona trattata?), ma anche di tipo viscerale a seconda del viscere coinvolto.

Perché la cicatrice da taglio cesareo può causare mal di schiena?

L’esempio classico di come una cicatrice possa andare a scompensare la meccanica vertebrale è rappresentato dalla cicatrice da taglio cesareo: basti infatti sapere che nella zona esiste una fascia chiamata sacro-retto-genito-pubica che unisce sacro, retto, utero e pube.

Un taglio cesareo può quindi creare delle tensioni che si ripercuotono da anteriormente a posteriormente fino al sacro, che altro non è che la parte iniziale della colonna vertebrale su cui poggia la lombare, e quindi il soggetto sarà più propenso a soffrire di lombalgia da alterata biomeccanica di questa fascia poiché la muscolatura andrà in sovraccarico. Potranno poi nel tempo scaturire problematiche viscerali a carico di intestino ed apparato riproduttivo femminile.

 

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Osteopatia viscerale: il benessere parte dall’interno!

L’osteopatia viscerale è una branca dell’osteopatia che si concentra sul trattamento delle disfunzioni e delle tensioni presenti a livello degli organi del corpo, con lo scopo di ripristinare il benessere psico-fisico del pazientea partire proprio dall’interno.

Nonostante su internet la maggior parte degli osteopati si pubblicizzi con crack vertebrali, nel mio studio di osteopata viscerale a Milano mi capita molto frequentemente di effettuare una manipolazione viscerale per disturbi gastroenterici, disturbi respiratori o a livello del piccolo bacino.

Che cosa cura l’osteopatia viscerale?

Lo scopo dell’osteopatia viscerale è quello di creare benessere nel corpo a partenza dall’interno cercando di ripristinare la corretta mobilità di un organo. L’osteopata utilizza le proprie mani per cercare di migliorare la funzionalità e di ridurre eventuali blocchi o tensioni.  Ogni organo è connesso alla struttura del corpo tramite legamenti ed un ruolo fondamentale nella meccanica viscerale è data dal muscolo diaframma con i suoi movimenti in su ed in giù durante la respirazione.

Il muscolo diaframma funziona quindi come pompa e permette di ridurre l’infiammazione a livello dei visceri stessi.

Tra le maggiori problematiche affrontate da un osteopata mediante tecniche di massaggio viscerale troviamo sicuramente le seguenti:

  • Reflusso gastroesofageo (non sai come l’osteopata possa approcciare tale disfunzione? Leggi il mio articolo su reflusso gastroesofageo ed osteopatia!).
  • Colon irritabile
  • Dolore da ciclo mestruale
  • Sensazione di respirare male e di non avere una buona espansione toracica
  • Cicatrici ed aderenze
  • Mal di schiena a partenza viscerale

Osteopatia viscerale: il benessere parte dall'interno del corpo!

Quali sono le controindicazioni al trattamento viscerale?

Una controindicazione assoluta al trattamento viscerale riguarda le lesioni organiche a livello dei visceri.

Non avrebbe infatti senso, anzi sarebbe addirittura controproducente manipolare un’ulcera a livello gastrico o duodenale, piuttosto che un aneurisma.

Stesso discorso per la presenza di osteofiti a livello lombare che non permettono di trattare in sicurezza i visceri addominali (non sai che cosa si intendi per osteofitosi? Leggi il mio articolo su artrosi ed osteopatia!).

L’osteopatia viscerale è utile per ripristinare il benessere?

Assolutamente si! Basti pensare a quanto sia fastidioso avere mal di pancia o bruciore di stomaco!

E per quanto concerne le donne può essere sicuramente utile utilizzare delle tecniche di massaggio viscerale per il ciclo mestruale e per il dolore mestruale cercando di alleggerire il carico a livello dei visceri del piccolo bacino con lo scopo di ridurre il dolore all’utero e alle ovaie e quello riferito alla zona lombare nella parte bassa della schiena.

Spesso i dolori della colonna vertebrali sono imputabili anche ad una problematica viscerale!

Osteopatia viscerale: il benessere parte dall'interno!

 

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Dolore al gomito: epicondilite ed osteopatia

Soffri di un dolore al gomito? Una delle principali cause dolore al gomito potrebbe essere l’epicondilite, o gomito del tennista; ti stai domandando se l’osteopatia possa esserti d’aiuto? Scopriamolo insieme!

Tale patologia è dovuta ad un’infiammazione dei muscoli estensori del carpo e delle dita che prendono origine dall’epicondilo, protuberanza ossea situata a livello dell’omero nella parte esterna del gomito stesso.

Pensi che l’osteopatia possa essere utile? Nella maggior parte dei casi assolutamente si!

Dolore al gomito: epicondilite ed osteopatia

Quali sono i sintomi dell’epicondilite?

Normalmente il dolore è localizzato nella parte esterna del gomito a livello dei tendini dei muscoli estensori del polso  e delle dita, soprattutto quando questi muscoli vengono attivati durante un’estensione del polso. Qualora la sintomatologia fosse importante è possibile che il dolore sia presente non più solo a livello dei tendini, ma anche un po’ più in alto proprio sull’epicondilo, oltre a scendere nell’avambraccio; può essere presente dolore a riposo ed eventualmente notturno, segno classico dell’infiammazione (non sai cosa si intende per infiammazione? Leggi il mio articolo su infiammazione ed osteopatia). Oltre al dolore è spesso presente anche una perdita di forza anche solo nello stringere in mano oggetti di piccole dimensioni o ad esempio nell’aprire il tappo di una bottiglia.

Dolore al gomito: gomito del tennista

Quali sono le cause di epicondilite?

Nella maggior parte dei casi la causa è dovuta ad un sovraccarico funzionale, ovvero ad un uso eccessivo e continuativo dell’articolazione del gomito e dei muscoli prima citati, così come a dei microtraumi ripetuti o ad un danno diretto.

L’attività professionale o sportiva porta questi soggetti ad eseguire movimenti ripetuti che alla lunga possono portare ad infiammazione locale:

  • Tennis: può sicuramente essere una causa, ma il termine “gomito del tennista” potrebbe trarre un po’ in inganno! E’ vero che possono soffrirne i tennisti, ma è bene precisare che quelli di alto livello normalmente non ne soffrono in quanto riescono a colpire la pallina con un movimento pulito che non va a stressare la muscolatura estensoria del polso. Per contro i principianti, soprattutto durante il movimento di rovescio, possono portare ad un allungamento eccentrico di tale muscolatura con conseguente infiammazione dei tendini.
  • Altri sport con la racchetta: badminton, squash o padel (vuoi approfondire come l’osteopatia possa essere utile per i giocatori di padel? Leggi il mio articolo su osteopatia e padel!)
  • Sport da lancio: disco, giavellotto…
  • Musica: suonare il violino
  • Attività lavorative: i soggetti maggiormente colpiti da gomito del tennista possono essere coloro che svolgono movimenti ripetuti quali i dentisti, chirurghi, idraulici, muratori, falegnami e chi lavora tanto al computer ed utilizza il mouse ecc…

L’osteopatia è utile in caso di dolore al gomito causato da epicondilite?

L’osteopatia fa parte della terapia cosiddetta conservativa, come può esserlo la fisioterapia, ed è sicuramente efficace nel ridurre i sintomi quali il dolore al gomito legato ad un gomito del tennista o epicondilite mediante manipolazione articolare diretta dell’articolazione del gomito, rilascio dei tessuti molli articolari quali la muscolatura interessata, i tendini e la capsula / legamenti.

Dolore al gomito: manipolazione osteopatica

L’osteopata non si limita però ad una manipolazione locale, bensì va a valutare ed eventualmente trattare tutto l’arto superiore (spalla e polso) oltre ad integrare il tutto con manipolazioni della colonna cervicale, dorsale ed eventualmente stretto toracico superiore.

Qualora  non vi fosse risposta alle manipolazioni, allora è possibile che lo specialista quale l’ortopedico raccomandi delle infiltrazioni articolari di cortisone al gomito per sfiammare in profondità i tendini e, nel caso peggiore, l’intervento chirurgico.

Nella maggior parte dei casi può essere utile utilizzare un tutore da mettere al gomito per ridurre il sovraccarico muscolare e velocizzare la guarigione.

 

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Neuroma di Morton: può l’osteopatia essere utile?

Il neuroma di Morton (o neurinoma di Morton) è una patologia neurologica a carico del piede e deriva dall’incarceramento del nervo interdigitale principalmente tra secondo e terzo dito, ma spesso anche tra terzo e quarto, con conseguente infiammazione ed ingrossamento della guaina che ricopre il nervo stesso; vuoi sapere se l’osteopatia può essere utile? Scopriamolo insieme!

 

Neuroma di Morton: può l’osteopatia essere utile?

Il nervo interdigitale plantare altro non è che la parte terminale del nervo sciatico che arriva fino al piede e si biforca in più parti per andare ad innervare le dita.

Vuoi sapere se l’osteopatia può essere utile? Scopriamolo insieme!

Quali sono le cause che portano all’insorgenza del neuroma di Morton?

Come spesso accade, risulta difficile evidenziare delle cause precise; però sono state effettuate varie ipotesi a riguardo tra le quali:

  • Presenza di alluce valgo
  • Piede cavo
  • Iperpronazione del piede
  • Utilizzo prolungato di calzature coi tacchi e/o strette
  • Traumi ripetuti come ad esempio in sport quali il calcio, la danza, la corsa…(vuoi approfondire l’argomento corsa? Leggi il mio articolo su infortuni ad anca e bacino nei corridori

Colpisce maggiormente persone di mezza età tra i 40 ed i 50 anni e per lo più donne.

Quali sono i sintomi del neuroma di Morton?

Il neurinoma di Morton si manifesta come un importante dolore, spesso definito lancinante e urente (bruciore), a livello della parte anteriore del piede ovvero l’avampiede; nello specifico più a carico del secondo-terzo dito ma anche terzo-quarto dito.

Come si fa diagnosi di neuroma di Morton?

Esiste un test, il segno di Mulder, in cui si vanno a comprimere lateralmente i metatarsi creando una compressione a livello del nervo; il test è positivo quando si riproduce la sintomatologia del paziente, ovvero dolore e/o formicolio a livello della zona in cui è presente l’incarceramento del nervo, ma anche alle dita.

E’ anche possibile effettuare una digito pressione tra secondo-terzo e terzo-quarto metatarso sempre per cercare di rievocare la sintomatologia neurologica.

Neuroma di Morton: test di Mulder

Inoltre, la risonanza magnetica è in grado di vedere se vi è o meno la presenza del neurinoma.

L’osteopatia è utile in caso di neuroma di Morton?

I pazienti con neuroma di Morton raramente vengono indirizzati alla terapia fisica.

Non vi è molta letteratura scientifica a riguardo, sia per quanto riguarda l’osteopatia sia per quanto riguarda la terapia manuale in generale, ma i risultati riferiti da questi pochi studi però riportano dei miglioramenti della sintomatologia da neuroma di Morton in seguito a trattamento osteopatico: normalmente vi è una diminuzione del dolore, un aumento della soglia del dolore in seguito a pressione localizzata ed un miglior funzionalità del piede in toto e dell’arto inferiore. Da non sottovalutare inoltre un miglioramento nella catastrofizzazione del dolore, parametro molto importante da non sottovalutare in un dolore cronico.

 

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Osteopatia: un grande aiuto per i giocatori di padel

Il padel va di moda ed hai deciso anche tu di provare a praticare questo sport, ma ti sei reso conto di soffrire di qualche dolorino alla schiena durante o dopo la partita oppure di percepire un senso di pesantezza e poca mobilità a livello di anche e bacino? Tutto ciò non ti permette di esprimerti sul campo da gioco come vorresti e ti piacerebbe migliorare la qualità delle tue giocate e di evitare di avere dolore? Se si sei nel posto giusto! Infatti nel mio studio di Osteopata a Milano e Segrate mi capita sempre più spesso di trattare persone che giocano a padel! L’osteopatia può essere di grande aiuto per i giocatori di padel!

Prima di capire come l’osteopata possa aiutarti nel raggiungere i tuoi obiettivi facciamo un po’ di chiarezza sul padel.

Che cos’è il padel?

Il padel, versione alternativa del paddle nato a New York,  è uno sport che si gioca in doppio con due atleti per squadra. Vi sono delle somiglianze con il tennis, quali il  campo diviso in due parti da una rete, ma a differenza di esso, i quattro lati del terreno sono delimitati da pareti trasparenti che fanno parte dell’area di gioco e sulle quali la pallina può rimbalzare.

La palla, dopo aver toccato terra, può rimbalzare sulla parete avversaria restando ancora giocabile fino a che non cada definitivamente.

Altra differenza col tennis è che il servizio non avviene dall’alto, ma dal basso dopo un primo rimbalzo della palla al quale segue il colpo con la racchetta, chiamata “pala”.

 

Osteopatia: un grande aiuto per i giocatori di padel

Il sistema di assegnazione dei set, dei game e dei punti è uguale a quello del tennis.

Questo gioco ha preso molto piede nell’ultimo periodo ed infatti si possono notare numerose strutture che permettono lo svolgimento di tale sport, sia a Milano (padel Milano – #padelmilano) sia a Segrate (padel Segrate – #padelsegrate). Addirittura il noto calciatore del Milan, Zlatan Ibrahimovic, ha aperto proprio a Segrate il suo Padel Zenter.

Gli infortuni nel padel

Il rovescio della medaglia sono ovviamente gli infortuni ; ma vediamo più nello specifico cosa può accadere: sono stati riscontrati rotture e/o lesioni del tendine di achille, lesioni muscolari (ne esistono di vari tipi, in ordine di gravità troviamo strappo, stiramento, elongazione, contrattura) soprattutto a livello del polpaccio.

Un’altra struttura molto sollecitata risulta essere il ginocchio in quanto viene stressato dalle molteplici rotazioni, con possibili conseguenze quali le lesioni del legamento crociato anteriore, e perché no, dei menischi. Sono le donne a soffrirne di più avendo le ginocchia più in atteggiate più in valgo.

I cambi di direzione repentini inoltre portano anche a varie distorsioni di caviglia (approfondisci l’argomento leggendo il mio articolo su distorsione di caviglia ed i benefici dell’osteopatia!), dolori alla schiena ed alla cervicale.

Essendo poi uno sport in cui si fa uso di una racchetta, è molto probabile avere delle problematiche a livello degli arti superiori, più nello specifico a livello del gomito dove si incappa maggiormente in tendiniti (gomito del tennista – epicondilite e/o gomito del golfista – epitrocleite. Vedi anche osteopata cura gomito), ma anche a livello di spalla dove possono andare in sofferenza i muscoli della cuffia dei rotatori, ma non solo.

L’utilizzo di una buona racchetta può ridurre le sollecitazioni agli arti superiori. Tra le più rinomate troviamo sicuramente:

  • Adidas metalbone carbon
  • Siux electra st2
  • Head speed pro x
  • Wilson bela pro v2

Infine bisogna anche tenere a mente lo spazio di gioco ristretto che può portare a possibili traumi da contatto.

Alcune delle tematiche trattate fin qui fanno capo all’ortopedico, ma qualora non vi sia una lesione allora è qui che l’osteopata può entrare in gioco.

L’osteopatia può essere d’aiuto per i giocatori di padel?

Il grosso lavoro dell’osteopata risiede nella prevenzione degli infortuni andando a migliorare la condizione dell’atleta, che spesso poi atleta non è, bensi è uno sportivo improvvisato che gioca a padel con gli amici. Oltre a lavorare sulle tendiniti prima descritte, l’osteopata lavorerà le distorsioni di caviglia (qualora non vi sia una frattura) e cercherà di ridurre le tensioni e le disfunzioni di mobilità presenti nel corpo; il tutto a 360 gradi, perché l’osteopata non tratta solo la zona del sintomo, ma più in generale il corpo come entità a sé, riducendo le tempistiche di guarigione dall’infortunio.