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Alluce valgo e osteopatia

Soffri di dolore al piede e pensi che la causa possa essere l’alluce valgo? Se si sei nel posto giusto perché vedo molti pazienti con questa problematica nel mio studio di osteopata a Milano!

L’alluce valgo è una patologia del piede molto comune, in particolar modo tra le donne. Si tratta di una deformazione dell’alluce, che tende a deviare verso l’esterno comprimendo le altre dita; ciò causa dolore, infiammazione e difficoltà a camminare. L’osteopatia può essere un valido supporto per alleviare i sintomi e migliorare la funzionalità del piede.

Che cos’è l’alluce valgo?

L’alluce valgo è una patologia degenerativa che colpisce l’articolazione metatarso-falangea dell’alluce. La deviazione dell’alluce verso le altre dita porta alla formazione della cosiddetta “cipolla” sul lato interno del piede e l’infiammazione dei tessuti circostanti.

Alluce valgo e osteopatia

Cause e fattori di rischio

Come sempre, le cause dell’alluce valgo sono svariate e ancora poco chiare. E’ comunque possibile sottolineare diversi fattori di rischio:

 

  • Predisposizione genetica (è infatti più probabile che la problematica sia presente tra i parenti prossimi)
  • Utilizzo di scarpe strette e con tacco alto (l’utilizzo dei tacchi porta ad un sovraccarico funzionale dell’avampiede, ovvero la parte anteriore del piede, con possibile sofferenza dell’articolazione metatarso-falangea. L’utilizzo di questo tipo di calzature non porta solo all’alluce valgo, ma può causare anche il Neurinoma di Morton).
  • Piede piatto (questa disfunzione del piede è dovuta alla caduta della volta plantare nella parte interna, la quale porta come conseguenza ad una deviazione dell’alluce verso l’esterno)
  • Artrite reumatoide (come tutte le patologie reumatiche, anche l’artrite va a creare una sofferenza dell’articolazione agendo sul liquido intra-articolare chiamato sinovia)
  • Traumi

Quali sono i sintomi da alluce valgo?

Tra i sintomi più comuni dell’alluce valgo troviamo sicuramente dolore e infiammazione all’articolazione dell’alluce, gonfiore e arrossamento della “cipolla”, difficoltà a camminare e ad indossare le scarpe. Eventualmente è possibile riscontrare anche callosità e duroni a causa dello spostamento dell’alluce e delle dita.

Osteopatia e alluce valgo: benefici

L’osteopatia, come accennato sopra, può essere un trattamento efficace per alleviare i sintomi dell’alluce valgo e migliorare la funzionalità del piede. L’osteopata, attraverso manipolazioni e tecniche manuali sia a livello del piede che degli arti inferiori e colonna vertebrale, può agire su diversi livelli:

  • Livello articolare: per migliorare la mobilità dell’articolazione metatarso-falangea e ridurre la tensione sui tessuti circostanti. Spesso all’alluce valgo valgo si associa l’alluce rigido.
  • Livello muscolare: per rilassare i muscoli del piede e della gamba, che possono essere contratti e doloranti. Nella fattispecie ha una grande valenza il trattamento del muscolo adduttore dell’alluce che è tra i maggiori responsabili biomeccanici dell’alluce valgo. Da non sottovalutare i muscoli del polpaccio che mettono in tensione la fascia plantare.
  • Livello fasciale: per liberare le restrizioni fasciali, che possono limitare il movimento del piede e causare dolore. A livello del piede è presente la fascia plantare, che va trattata in maniera decisa per permettere una corretta mobilità delle dita e non solo.
  • Livello posturale: per correggere eventuali squilibri posturali, che possono contribuire all’insorgenza e al peggioramento dell’alluce valgo. Il trattamento del bacino e della colonna serve proprio a ristabilire un equilibrio ed a ridurre il sovraccarico a livello dei piedi.

Osteopatia e alluce valgo

Consigli utili

Oltre al trattamento osteopatico, è importante adottare alcune misure per prevenire e alleviare i sintomi dell’alluce valgo:

  • Indossare scarpe comode e con tacco basso
  • Utilizzare plantari ortopedici, se necessario, soprattutto in presenza di piede piatto
  • Fare esercizi di stretching e rinforzo per il piede
  • Mantenere un peso corporeo adeguato per non sovraccaricare il piede stesso

 

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Trovare sollievo dalla fascite plantare con l’osteopatia!

Soffri di un dolore acuto a livello della pianta del piede che ti impedisce di svolgere le attività che più ami quali la corsa, la partita di calcetto o la partita di padel con gli amici?

Un dolore localizzato sulla fascia plantare, ovvero la fascite plantare, è una problematica che incontro spesso nel mio studio di osteopata a Milano e che può trovare sollievo con l’osteopatia!

Questo perché il trattamento osteopatico può aiutarti a ridurre l’infiammazione e di conseguenza ad attenuare il dolore.

Se sei curioso e vuoi approfondire l’argomento ti consiglio di metterti comodo e di leggere l’articolo: insieme andremo a scoprire cosa si intende per fascite plantare, quali sono i fattori di rischio e come il trattamento manipolativo osteopatico posso esserti d’aiuto!

Che cos’è la fascite plantare?

Quando parliamo di fascite plantare intendiamo un’infiammazione della fascia plantare del piede che parte dal tallone, attraversa tutta la pianta del piede per arrivare spesso fino alle dita.

Trovare sollievo dalla fascite plantare con l’osteopatia!

Chi soffre maggiormente di fascite plantare?

Tale disturbo è maggiormente presente in soggetti che mettono sotto stress in maniera importante il piede durante l’attività sportiva, piuttosto che con l’utilizzo di calzature antiinfortunistiche o con tacchi alti. Inoltre non è da sottovalutare la presenza di una protuberanza ossea a livello del calcagno, lo sperone calcaneare, che può irritare la fascia stessa.

Quest’ultima è maggiormente presente in soggetti diabetici, obesi o con alterazioni artrosiche a livello del piede.

Fascite plantare ed osteopatia

In una prima fase il dolore causato dalla fascite plantare può apparire sopportabile ma a mano a mano che l’infiammazione diventa importante perché non trattata, il dolore può diventare invalidante.

Il dolore è più acuto al mattino in quanto la notte vi è un ristagno di liquidi infiammatori a causa dell’inattività e sempre al mattino i primi passi possono risultare particolarmente dolorosi.

In questo contesto l’osteopata assume un ruolo molto importante per permettere alla persona di tornare a svolgere le proprie attività quotidiane come prima dell’insorgenza della sintomatologia, utilizzando tecniche quali:

  • Rilascio della fascia plantare del piede
  • Rilascio della muscolatura del piede e del polpaccio
  • Migliorare la postura cercando di ridurre il sovraccarico sul piede
  • Armonizzare la biomeccanica del piede e dell’arto inferiore in toto (ginocchio ed anca)

Fascite plantare ed osteopatia

Può essere d’aiuto anche l’utilizzo di plantari, che però esula dalla valutazione osteopatica e che va fatta da un medico specialista.

E’ inoltre fondamentale consigliare al paziente esercizi di stretching della fascia stessa e della muscolatura correlata per ridurre al minimo eventuali ricadute future.

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Neuroma di Morton: può l’osteopatia essere utile?

Il neuroma di Morton (o neurinoma di Morton) è una patologia neurologica a carico del piede e deriva dall’incarceramento del nervo interdigitale principalmente tra secondo e terzo dito, ma spesso anche tra terzo e quarto, con conseguente infiammazione ed ingrossamento della guaina che ricopre il nervo stesso; vuoi sapere se l’osteopatia può essere utile? Scopriamolo insieme!

 

Neuroma di Morton: può l’osteopatia essere utile?

Il nervo interdigitale plantare altro non è che la parte terminale del nervo sciatico che arriva fino al piede e si biforca in più parti per andare ad innervare le dita.

Vuoi sapere se l’osteopatia può essere utile? Scopriamolo insieme!

Quali sono le cause che portano all’insorgenza del neuroma di Morton?

Come spesso accade, risulta difficile evidenziare delle cause precise; però sono state effettuate varie ipotesi a riguardo tra le quali:

  • Presenza di alluce valgo
  • Piede cavo
  • Iperpronazione del piede
  • Utilizzo prolungato di calzature coi tacchi e/o strette
  • Traumi ripetuti come ad esempio in sport quali il calcio, la danza, la corsa…(vuoi approfondire l’argomento corsa? Leggi il mio articolo su infortuni ad anca e bacino nei corridori

Colpisce maggiormente persone di mezza età tra i 40 ed i 50 anni e per lo più donne.

Quali sono i sintomi del neuroma di Morton?

Il neurinoma di Morton si manifesta come un importante dolore, spesso definito lancinante e urente (bruciore), a livello della parte anteriore del piede ovvero l’avampiede; nello specifico più a carico del secondo-terzo dito ma anche terzo-quarto dito.

Come si fa diagnosi di neuroma di Morton?

Esiste un test, il segno di Mulder, in cui si vanno a comprimere lateralmente i metatarsi creando una compressione a livello del nervo; il test è positivo quando si riproduce la sintomatologia del paziente, ovvero dolore e/o formicolio a livello della zona in cui è presente l’incarceramento del nervo, ma anche alle dita.

E’ anche possibile effettuare una digito pressione tra secondo-terzo e terzo-quarto metatarso sempre per cercare di rievocare la sintomatologia neurologica.

Neuroma di Morton: test di Mulder

Inoltre, la risonanza magnetica è in grado di vedere se vi è o meno la presenza del neurinoma.

L’osteopatia è utile in caso di neuroma di Morton?

I pazienti con neuroma di Morton raramente vengono indirizzati alla terapia fisica.

Non vi è molta letteratura scientifica a riguardo, sia per quanto riguarda l’osteopatia sia per quanto riguarda la terapia manuale in generale, ma i risultati riferiti da questi pochi studi però riportano dei miglioramenti della sintomatologia da neuroma di Morton in seguito a trattamento osteopatico: normalmente vi è una diminuzione del dolore, un aumento della soglia del dolore in seguito a pressione localizzata ed un miglior funzionalità del piede in toto e dell’arto inferiore. Da non sottovalutare inoltre un miglioramento nella catastrofizzazione del dolore, parametro molto importante da non sottovalutare in un dolore cronico.

 

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