Osteopatia ed acufeni

Soffri di acufeni e ti stai chiedendo se l’osteopatia possa esserti utile? Dipende dal tipo di acufene, ma prima di vedere cosa può eventualmente fare l’osteopata andiamo a vedere quali caratteristiche ha questa patologia.

Cosa sono gli acufeni?

Gli acufeni si riferiscono ad una falsa percezione del suono in assenza di stimoli uditivi esterni. Tale percezione può assomigliare, nella maggior parte dei casi, ad un ronzio, un fischio, un sibilo, una pulsazione o addirittura ad uno schiocco. L’osteopatia potrebbe aiutarti, ma l’argomento è molto complesso!

L’acufene è una patologia sottovalutata, ma in realtà colpisce tra il 20% ed il 25% circa della popolazione, portando ad una riduzione della qualità della vita dei pazienti: l’osteopatia ha come scopo quello di cercare di migliorare proprio la qualità di vita, ma ciò dipende dal tipo di acufene.

 

Classificazione degli acufeni

Possono essere continui o sporadici, possono colpire un orecchio ed essere quindi monolaterali, oppure possono colpire entrambe le orecchie e quindi essere bilaterali.

Osteopatia ed acufeni: orecchio interno

Inoltre possono essere classificati in soggettivi ed oggettivi.

  • Acufene oggettivo: è causato da un rumore generato all’interno del corpo e poi trasmesso all’orecchio, come può avvenire per uno spasmo del muscolo tensore del timpano che si ripercuote poi all’interno dell’orecchio stesso
  • Acufene soggettivo: sono dei fenomeni definiti “fantasma” in quanto rientrano nelle allucinazioni acustiche. Addirittura i suoni possono essere percepiti all’interno del cranio.

Quali sono le cause che portano all’insorgenza degli acufeni?

Le cause che portano all’insorgenza degli acufeni non sono imputabili solo ad una problematica legata all’orecchio e, come spesso capita, non è possibile trovare una singola causa.

E’ possibile però considerare i cosiddetti fattori di rischio quali un semplice accumulo di cerume o l’aterosclerosi (indurimento e formazione di placche di colesterolo nei vasi) dell’orecchio interno.

Anche l’età avanzata, molto probabilmente in relazione a quanto appena descritto per l’aterosclerosi, o l’esposizione prolungata a rumori forti / a musica troppo alta possono portare ad acufeni.

Possono inoltre essere una conseguenza di un’altra patologia, e quindi un sintomo, come accade nel neurinoma dell’acustico, nella sindrome di Ménière, nei tumori dell’orecchio od in seguito a traumi cranici.

Molti studi presenti in letteratura scientifica hanno identificato la coclea (porzione dell’orecchio interno) come origine dell’acufene in seguito ad un’alterazione dell’attività svolta dal sistema nervoso centrale, in assenza però di una problematica funzionale di tale organo.

L’osteopatia cura gli acufeni?

Si, ma è bene specificare prima una cosa: esistono degli acufeni definiti “miofasciali” in quanto variano in base a movimenti del collo, dell’atm (articolazione temporo-mandibolare) o dall’utilizzo della muscolatura masticatoria (vuoi approfondire la relazione tra bocca e postura? Leggi il mio articolo su malocclusione e postura!). In questo caso l’osteopatia può essere d’aiuto ed i risultati ottenuti in letteratura sono incoraggianti.

In tale circostanza l’osteopata manipolerà l’articolazione temporo-mandibolare sia da un punto di vista articolare che da un punto di vista di rilascio muscolare (inibizione dei muscoli masseteri, pterigoidei, temporali ecc…); inoltre verrà lavorata tutta la parte alta del corpo compresa la cervicale, la zona dei trapezi e dello stretto toracico, oltre ad un lavoro sui diaframmi per migliorare la circolazione ed il drenaggio dell’orecchio e ad eventuali tecniche craniali.

È più probabile che l’osteopata abbia successo quando la medicina tradizionale non ha riscontrato nulla nei vari esami ai quali è stato sottoposto il paziente.

Osteopatia ed acufeni: tecnica sulla mandibola

Nel caso in cui invece non si fosse in presenza di un acufene miofasciale, allora l’approccio sarebbe molto più complicato. L’osteopata può utilizzare un grande ventaglio di tecniche, anche craniche, su acufeni di origine centrale, però è bene specificare prima dell’eventuale presa in carico del paziente che non è detto che vi sia una risposta positiva al trattamento.

Risulta inoltre fondamentale, come praticamente in tutte le problematiche e quindi non solo per gli acufeni, una presa in carico a 360° con esercizi mirati ed educazione del paziente.

 

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